








Illuminazione
A cura di Andrea Lupardini (Blueyesdragons)
Il numero di ore d’illuminazione del terrario dovrà dipendere dal fotoperiodo, cioè il rapporto tra ore di luce e buio nelle 24 ore, che varierà secondo la stagione. Sebbene i draghi barbuti siano originari dell’emisfero australe, dove le stagioni sono invertite rispetto al nostro (emisfero boreale), questo rettile riprodotto in cattività da molti anni si è adattato perfettamente alle nostre stagioni. Il fotoperiodo dovrebbe garantire 12-14 ore di luce d’estate, 9 d’inverno e 10 in primavera ed autunno. Per almeno 8 ore devono essere irradiate radiazioni UVB
(lunghezza d’onda 320-290 nm) con lampade adatte.
Per garantire una gradualità più naturale tra la notte ed il giorno le varie lampade utilizzate nel terrario possono essere temporizzate in modo tale da creare un effetto alba e tramonto, accendendole (di mattino) e spegnendole di sera a distanza di 1-2 ore l’una dall’altra. Per far questo, secondo i tipi di lampade riscaldanti e da illuminazione che si decideranno di utilizzare e della dimensione del ternario, bisognerà calcolare in funzione del gradiente termico da ottenere e dell’intensità luminosa il numero delle lampade e la loro potenza.
Per i sauri diurni è molto importante che la luce fornita contenga un’adeguata percentuale delle frazioni UV-A ed UV-B. Gli UVA sono utili soprattutto per la visione e la salute ed il cambio della pelle, per quanto riguarda gli UVB come molte altre specie di rettili i draghi barbuti ne hanno bisogno per assorbire ed utilizzare il calcio che assumono con l’alimento, o meglio per convertire la provitamina D assunta con i vegetali in vitamina D attiva (vitamina D3), che a sua volta permette l’assorbimento del calcio alimentare. In commercio vi sono due tipi di lampade ad emissione di raggi UVB per rettili: lampade fluorescenti e lampade a vapori di mercurio. Delle prime ve ne sono di due tipi, neon classici e neon con attacco Edison (da lampadina normale). I neon ad UVB sono venduti con emissione di raggi UVB al 2%, 5%, 8% o 10%; per i pogona sembra siano sufficienti quelle dal 5% all’8%. Queste lampade non forniscono calore sufficiente, quindi devono sempre essere abbinate ad una lampada riscaldante. A tale proposito, i neon devono essere posti vicino alle lampade riscaldanti, in modo che quando i draghi si mettono sotto le lampade a scaldarsi, siano sottoposti anche all'irraggiamento UVB. L’emissione di raggi UVB da queste lampade va gradatamente diminuendo con il passare del tempo, in genere si considera che esauriscano l’emissione in 6-12 mesi, pertanto almeno una volta l’anno vanno sostituite. Per garantire un adeguato irraggiamento UVB, le lampade devono essere poste a non più di 30-40 cm di distanza dall’animale, e quindi dalle aree più frequentemente utilizzate dagli animali per l’insolazione.
Le lampade a vapori di mercurio hanno il vantaggio di emettere anche calore e di avere una durata d’emissione maggiore, inoltre l’emissione di radiazioni ultraviolette è più intensa. Quest’ultimo punto è oggetto di discussione perché potrebbe rappresentare un pericolo sia per gli animali sia per l’uomo ed in linea generale sembra non sia necessario fornire una quantità di raggi ultravioletti superiore a quella necessaria alla sintesi di vitamina D3.