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Le Pogona

INTRODUZIONE
La Pogona Vitticeps, detta anche Drago Barbuto, vive nei deserti australiani e può raggiungere i 60cm di lunghezza (coda compresa). Viene chiamato Drago Barbuto per le sue spine lungo il corpo e per la barba spinosa che presenta sotto la gola che è in grado di gonfiare. In natura,  il colore ancestrale (standard) della Pogona, varia da un  grigio scuro ad un marrone chiaro, mentre il ventre rimane bianco. Negli ultimi anni sono nati vari Morph, cioè delle mutazioni genetiche selezionate naturalmente dall'uomo. La Pogona Vitticeps  è senza dubbio il rettile più ''amico dell' uomo''. E' un sauro curioso e accetta il cibo dalla tua mano. Molto facile da allevare grazie alla sua tranquillità e robustezza.















CLASSIFICAZIONE:
Classe: Reptilia
Ordine: Squamata
Sottordine: Sauria
Superfamiglia: Iguania
Famiglia: Agamidae
Sottofamiglia Agamidae: 50 Generi
Genere: Pogona

Il Drago Barbuto dalla Testa Striata, Pogona vitticeps, appartiene agli agamidi, famiglia di sauri che comprende circa trecento specie in due sottofamiglie (agamini - cui appartengono anche i draghi barbuti - e leiolepini - cui appartengono gli uromastici e le agame farfalla) e cinquantadue generi, distribuiti quasi esclusivamente nel vecchio mondo, soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali.


Il genere Pogona
Il genere Pogona, in passato denominato Amphibolurus, comprende otto specie. La sistematica di questo genere è ancora in discussione per quanto riguarda specie e sottospecie. Solo tre specie sono relativamente comuni e facilmente reperibili sul mercato: P. vitticeps la più comune, P. henrylawsoni e P. barbata.
Il nome comune dei Draghi Barbuti descrive una caratteristica della maggior parte delle Pogone, vale a dire la presenza di un collare di spine sul collo, che eretto e con la cute in tensione ricorda una barba, impressione ulteriormente acuita dal fatto che la cute cambia colore in marrone scuro o nero. Le specie in cui questa caratteristica è più marcata sono P. vitticeps, P. mitchelli, P. barbata, P. nullarbor. La maggior parte possiede anche delle spine che corrono lungo i fianchi. In una situazione di pericolo, i dragoni possono aprire la bocca e gonfiare il collo mettendo in mostra la barba, inoltre alzano il corpo e lo appiattiscono lateralmente mostrandolo al pericolo.
Tutti i rappresentanti del genere hanno spine di diversa lunghezza sulla testa triangolare ed in file longitudinali sui fianchi. Sulla schiena, all’incirca all’altezza delle spalle, si possono osservare piccoli campi di spine.
Le specie più piccole raggiungono i 30 cm, mentre le più grandi possono superare i 60 cm, di cui la coda rappresenta circa la metà. Gli arti sono corti e robusti come anche le unghie. Il corpo è appiattito dorsoventralmente.
Tutti i rappresentanti del genere sono originari del continente australiano che hanno colonizzato interamente, ad eccezione dell’estremo nord e della punta nord occidentale.
Sono animali diurni che abitano aree secche e calde, semidesertiche ed arbustive. Le postazioni preferite di riposo, controllo del territorio ed insolazione sono arbusti, alberi e rocce. Sono onnivori e si alimentano sia di vegetali e frutta sia di qualsiasi piccolo animale riescono a catturare. Sono tutti ovipari.

ANATOMIA DELLA POGONA VITTICEPS
Il corpo è appiattito dorso ventralmente, le zampe corte e robuste e la testa triangolare. Serie di squame localizzate soprattutto ai lati della testa e sulla linea laterale del corpo sono modificate in spine. Le Pogone hanno la capacità, particolarmente sviluppata nei maschi, di espandere i sacchi gulari a scopo intimidatorio e di corteggiamento, da qui il nome comune di Drago Barbuto. L’espansione avviene grazie all’azione dell’apparato ioideo (un sistema di piccoli ossicini) e la cute assume una colorazione scura, aumentando l’effetto visivo. Parte della mucosa orale (esclusa la lingua) può avere colorazione gialla o rossa.
La colorazione ancestrale è variabile. Il colore di base può essere grigio di varie tonalità di marrone fino a rosso, variegato sul dorso in base alla provenienza.
La variabilità cromatica nelle cucciolate è molto accentuata, non è quindi certo che da genitori con determinate caratteristiche cromatiche nasca una progenie uniforme con gli stessi tratti. Può essere in ogni modo utile valutare la colorazione del padre piuttosto che basarsi sulle tonalità dell’animale da giovane. La colorazione definitiva si evidenzia a diversi mesi di vita (anche un anno).
La tonalità della livrea come in altri sauri è influenzata anche da vari altri fattori quali la temperatura, l’esposizione a luce solare e raggi ultravioletti, lo stato emotivo del soggetto etc.
In cattività vive in media circa 10 anni.


HABITAT E COMPORTAMENTO AMBIENTALE
I Draghi Barbuti vivono in un areale molto esteso che comprende vari biotopi: deserti, savane, foreste semiaride, aree secche ad arbusti. In linea generale sono zone a scarsa umidità atmosferica e soggette a fluttuazioni circadiane di temperatura. Sono attivi di giorno ad una temperatura tra i 28 ed 40°C.
L’assunzione di liquidi avviene prevalentemente via alimentare con i vegetali, le scarse precipitazioni sono accolte con entusiasmo.
Tendenzialmente tendono a termoregolarsi su punti elevati, quindi secondo il biotopo sceglieranno alberi, arbusti, rocce etc. che permettono loro anche di controllare visivamente un determinato territorio. Al mattino quando si recano su questi punti per innalzare la loro temperatura interna presentano inizialmente una colorazione scura, che permette loro di assorbire maggiormente i raggi solari; quando raggiungono la temperatura corporea ottimale sono di colore chiaro e vivace e abbandonano il "solarium" per iniziare l’attività giornaliera. Se la temperatura s’innalza eccessivamente assumono una colorazione molto chiara e si rifugiano all'ombra. La loro temperatura corporea critica è di 44°C, vale a dire che muoiono se la loro temperatura interna raggiunge i 44°C. È quindi chiaro che in cattività devono avere la possibilità di riscaldarsi adeguatamente, ma anche di spostarsi in un luogo più fresco se si surriscaldano.
Per cacciare di solito cercano un buon punto d’osservazione ed aspettano il passaggio della preda. Predano un’ampia varietà d’invertebrati ed all'occasione piccoli vertebrati come roditori, pulcini ed anfibi ed altri piccoli rettili (compresi esemplari giovani della propria specie). Si nutrono anche di vegetali, che costituiscono più del 50% della loro dieta, come foglie, fiori e frutti, con una spiccata preferenza verso i fiori gialli.
Manifestano un certo grado di socialità che si manifesta con divisione gerarchica dei soggetti di un gruppo; il maschio dominante (alfa) di solito occupa la postazione più elevata.
Durante la notte o nelle ore eccessivamente calde si riparano in rifugi di vario tipo (tane scavate, anfratti naturali etc.).



IN CATTIVITÀ



Le Pogona sono tra i rettili più facilmente detenibili in cattività, data la loro indole e la relativa facilità nel creare un habitat che rispecchi quello naturale. 



Detto questo, troverete sotto la voce 'COME FARE' (nel menù principale), tutte le informazioni necessarie per detenere un Drago barbuto nel migliore dei modi. 

Sulla destra c'è inoltre un menù di schede riguardanti tutti gli aspetti della vita di una Pogona in cattività, come anche una spiegazione dettagliata sulla mia vita quotidiana con i miei animali. Ho voluto così mostrarvi, in modo pratico e semplice, tutti quei piccoli accorgimenti che ci aiutano nel fornire ai nostri animali una vita lunga, completa ed in salute. 



Per qualsiasi informazione aggiuntiva, o per chiarimenti, non esitate a CONTATTARMI.



 

Di Andrea Lupardini (modifiche a cura di: Walter Natoli)

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